Giacomo Manzù (1908 - 1991)

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Giacomo Manzù (1908 - 1991) è stato uno scultore del XX secolo. Appena undicenne viene messo a bottega da un intagliatore e già qualche anno più tardi frequenta la scuola serale di plastica decorativa Fantoni, disegnando e modellando nel tempo libero. In occasione del servizio militare a Verona, l'artista resta colpito dai calchi di scultura antica all'Accademia Cicognini e dalle porte di San Zeno Maggiore. Decide di abbandonare qualsiasi altra occupazione e di dedicarsi interamente alla scultura: a Milano, dove si trasferisce, stringe rapporti con l'ambiente dell'avanguardia artistica ed espone in una collettiva alla Galleria Milano di Baubaroux: presenta opere figurative, che rivelano attenzione per il primitivo e per l'esempio picassiano. Nel 1932 riceve la sua prima commissione pubblica: i lavori per la sede milanese dell'Università Cattolica (esegue alcuni bassorilievi). L'anno seguente lavora alle decorazioni di casa Ardiani a Selvino, e proprio in tale località tiene la sua prima personale, all'Hotel Milano. Nel frattempo individua alcuni temi preferiti: il pittore e la modella, i Cardinali, teste femminili. Partecipa nel 1938 ad alcune esposizioni internazionali (Buenos Aires, Berna) e coglie un'importante affermazione alla Biennale di Venezia, presentando dieci opere. Attorno al 1940 realizza una serie di rilievi dedicati al tema della Passione, e li espone nella personale della Galleria Barbaraux (1941); intanto partecipa attivamente alle Triennali e alle Quadriennali di Roma, ma resta lontano da qualsiasi corrente artistica, preferendo lavorare in maniera autonomae insegnare (nel 1940 è nominato titolare della cattedra di scultura dell'Accademia di Brera). Dopo la guerra, che Manzù vive dal rifugio sulle colline bergamasche, gli viene dedicata una grande antologica a Palazzo Reale, Con presentazione di Lionello Venturi. Nel 1952 riceve la commissione ufficiale per la Porta di San Pietro, che deve avere come tema il Trionfo dei Santi e dei Martiri della Chiesa. Tuttavia Manzù decide di modificare il tema generale della porta che, grazie all'autorizzazione di Papa Giovanni XXII, diviene La Porta della Morte, inaugurata nel 1964 da Papa Paolo VI. L'artista riceve numerose altre commissioni in campo religioso, continua ad esporre costantemente in Italia e all'estero e, divenuto Accademico di San Luca nel 1954, otterrà altri preziosi riconoscimenti internazionali. Dal 1964 vive ad Ar- dea, presso Roma, e si dedica anche a scenografie per opere e balletti. Personali si tengono a Mosca e Leningrado (1966), Bergamo (1977), Firenze (1979), Tokyo (1984), in Norvegia e Danimarca (mostra itinerante, 1986), a Milano (Palazzo Reale, antologica, 1989). Dopo la sua morte, avvenuta nel 1991, è stata allestita nel Museo delle Belle Arti di Busto Arsizio una grande mostra antologica con oltre cento opere, dal 1930 al 1980, mentre un importante riconoscimento internazionale è venuto dalla recente mostra a Città del Messico (1991-92) organizzata dal Ministero de Beni Culturali.

FONTE: Scultura italiana del primo Novecento

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